Per la Cassazione anche il semplice ritardo nella guarigione integra la nozione di malattia e, in caso di colpa, comporta una responsabilità dei sanitari.
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Caso di studio
La vicenda coinvolgeva un ortopedico e un radiologo ai quali si rimproverava di aver cagionato lesioni personali ad un paziente ricoverato in ospedale in seguito ad un incidente stradale.
Più precisamente i medici, all’esito di una diagnosi di lesione fratturativa del corpo vertebrale L1, omettevano di adottare gli opportuni accertamenti in grado di individuare la terapia adeguata al fine di assicurare la guarigione tempestiva del paziente, ritardata da detto errore.
Cosa dice la Cassazione
La IVa sezione penale della Corte di Cassazione con la sentenza n. 5315/2020, ha precisato che il concetto di malattia può essere integrato anche in relazione al prolungamento del tempo necessario per la riduzione o la definitiva stabilizzazione della lesione.
La malattia, infatti, costituisce il nucleo intrinseco della lesione e ciò che rileva è la sua durata o la specificità dell’alterazione funzionale che essa comporta, essendo rilevante il tempo necessario alla guarigione o al consolidamento definitivo degli esiti della lesione per il raggiungimento di un nuovo stato di benessere della persona offesa.
Conclusioni
In conclusione, ogni condotta colposa che intervenga sul tempo necessario alla guarigione, pur se non produce un aggravamento della lesione e della relativa perturbazione funzionale, assume comunque rilievo penale allorquando generi la dilatazione del periodo necessario per guarire definitivamente o pervenire ad una stabilizzazione dello stato di salute.
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