Due pediatri, un solo errore diagnostico

La successione di due medici pediatri in momenti diversi nella cura del paziente non esclude una responsabilità penale in caso di decesso del bambino sottoposto alle loro cure.

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Caso di studio

Due medici pediatri si avvicendavano in due momenti diversi nella cura di un bambino e causavano la morte del piccolo paziente di soli 10 anni per aver sbagliato la diagnosi e non aver disposto il ricovero per ulteriori accertamenti che avrebbero consentito di individuare la patologia corretta.

Cosa dice la Cassazione

La IVa sezione penale della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 36044/2022, anche alla luce delle difese dei ricorrenti, ha fissato alcuni principi, per altro consolidati da tempo.

Primo, circa la verifica del grado di gravità della colpa, si è ritenuto che essa fosse grave sia sotto il profilo della imperizia, alla luce della violazione delle buone pratiche mediche visto il notevole scollamento tra la condotta tenuta e quella esigibile, e sia sotto il profilo del grado molto elevato di negligenza nella assunzione e trattazione del caso clinico.

Secondo, sempre nel giudizio sulla gravità della colpa, deve tenersi conto delle specifiche condizioni del soggetto agente, del suo grado di specializzazione, della situazione specifica in cui si è trovato ad operare e della natura della regola cautelare violata, così arrivando a “personalizzare” il rimprovero.

Terzo, in tema di tema di rilevanza del comportamento alternativo corretto, l’errore diagnostico si configura non solo quando, in presenza di uno o più sintomi di una malattia, non si riesca ad inquadrare il caso clinico in una patologia nota alla scienza o si addivenga ad un inquadramento erroneo, ma anche quando si ometta di eseguire o disporre controlli e accertamenti doverosi ai fini di una corretta formulazione della diagnosi.

Conclusioni

Come già ribadito in altri interventi, la conoscenza di ciascun sanitario della condotta del collega è sufficiente a determinare la cooperazione colposa dei medici coinvolti nella cura del paziente data, in via generale, le responsabilità anche per la condotta altrui.

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